La richiesta di una perizia calligrafica

E’ indispensabile premettere che per ottenere un documento utile alle proprie necessità è importante rispondere alle seguenti domande:
1. Siamo in ambito civile o penale?
2. Serve una consulenza stragiudiziale o giudiziale?
3. Quali tipo di documenti abbiamo a disposizione?
4. Serve un parere di massima o di certezza?

In ambito penale la consulenza tecnica si chiama perizia e il consulente calligrafico tecnico è il perito. Il lavoro nella sostanza non cambia.
Quando un cliente fa una richiesta di una consulenza tecnica deve sapere se gli serve in ambito stragiudiziale o giudiziale.

In ambito stragiudiziale la consulenza tecnica serve fuori dal processo per redimere una situazione conflittuale di tipo tecnico o per attestare la verità di una questione tecnica, anche tramite una mediazione CTM.
In questo caso viene redatto un parere motivato scritto – perizia calligrafica abbreviata, che consenta di comprendere le motivazioni del giudizio raggiunto.
Si consiglia sempre ad inizio causa di eseguire l’esame sull’originale in quanto è sempre meglio, prima di avviare una causa, essere certi del risultato raggiunto.

Il fine di una consulenza tecnica extragiudiziale è quella di una mediazione, ma se questa non dovesse essere possibile produrre un documento che possa essere utilizzato in giudizio in caso insorga una causa ed assume così il valore di un indizio.

 

 

 

In caso giudiziale il consulente tecnico da una parte assicura che la Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU ossia perito calligrafico del giudice) avvenga nel rispetto della legge e delle parti, dall’altra redige una perizia calligrafica al fine di mostrare la ragione del suo cliente.
In questo caso il consulente prende il nome di CTP Consulente Tecnico di Parte.
In questo caso il CTP sarà nominato dall’avvocato in difesa di una delle parti e insieme al CTP di controparte e al CTU inizieranno alcune riunioni che prenderanno il nome di operazioni peritali.
Alle operazioni peritali si visioneranno i documenti di causa e si svolgeranno tutti gli accertamenti tecnici necessari. Successivamente secondo le scadenze concordate si svolgerà il contraddittorio tra le parti e alla fine il CTU metterà insieme al suo elaborato tecnico – perizia calligrafica – quello delle parti e le osservazioni effettuate con relative considerazioni conclusive.
In questo caso il CTP assicura la correttezza delle operazioni e l’esattezza dei risultati.

 

 

Il tipo di documento da verificare determina il tipo di giudizio raggiungibile: una fotocopia per ovvie ragioni consente di raggiungere una giudizio di alta probabilità e non di certezza in quanto non è possibile effettuare alcuni esami tecnici preliminari e quindi non è possibile verificare alcune ipotesi di manomissione.

La mancanza di visibilità del tratto (terza dimensione della scrittura) a volte non permette di confermare la naturalezza della firma in quanto questa potrebbe anche essere stata ricalcata e/o imitata a mano libera. Allo stesso modo, una fotocopia potrebbe essere il frutto di una manomissione che comprende un collage di documenti. Per esempio una firma potrebbe essere apposta su un altro documento fotocopiato.

In questo caso si introduce il disconoscimento del documento.

Detto ciò si capisce perchè sia limitativo l’esame su fotocopia.

 

Diversamente l’originale permette al consulente di effettuare esami tecnici preliminari per escludere ogni tipo di manomissione e quindi di giungere ad un giudizio che si avvicina il più possibile alla certezza.

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